Gli uomini di Van Marwijk passano da primi agli ottavi (lunedì contro la Slovacchia) sfoggiando un buon calcio. A segno Van Persie, Eto'o su rigore, e rete decisiva di Huntelaar dopo un palo dell'esterno del Bayern, ritrovato fisicamente
CITTA' DEL CAPO, 24 giugno 2010 - Attenzione all'Olanda. Contro un Camerun tutt'altro che disposto a fare la comparsa, si impone 2-1, sfoggia bel gioco e ritrova fisicamente Robben, che potrà esserle molto utile nel seguito del suo percorso, il quale ha tutta l'aria di essere lungo. Per ora, vinto il girone a punteggio pieno, se la vedrà lunedì con la Slovacchia per gli ottavi.
A VISO APERTO — Partita subito interessante, con entrambe le squadre a cercare la conclusione anche con scambi veloci. Sono soprattutto Sneijder e Van Persie a cercare le penetrazioni in area avversaria con Kuyt semrpe a supporto, mentre sull’altro fronte il Camerun prova a sfruttare più che altro i calci piazzati dalle fasce. Gli olandesi comunque evitano di forzare e di scoprirsi, avendo due risultati a disposizione per il primo posto; e badano a tenere palla, anche se la prima occasione è proprio per Van Persie, che da ottima posizione al limite dell’area si fa bloccare a terra un tiro da Souleymanou. Si ripeterà, il portiere camerunense, ancora sul centravanti e poi su Van der Vaart su punizione, mentre in occasione di un diagonale da destra di Kuyt poco dopo la mezzora lo salva la traiettoria che va solo a sfiorare il secondo palo. Sul fronte opposto i molti cross finiscono per produrre una ghiotta occasione per Makoun, che però di testa da due passi non riesce a schiacciare. Alla fine però il gioco palla a terra premia l’Olanda. Succede al 36’, quando Van Persie sulla destra scambia con Van der Vaart, arriva in profondità in area e trova il diagonale che passa tra le gambe del portiere. La reazione camerunese è immediata e generosa, e in un paio di occasioni il portiere olandese deve uscire su Eto’o: ma gli olandesi portano in spogliatoio un vantaggio che dà sicurezza, visto anche l’incalzare del Giappone.
LA RIPRESA — Si riparte con la prevedibile sfuriata del Camerun che per l’orgoglio gioca veramente, ma è questione di pochi minuti: poi l’Olanda riprende il controllo delle operazioni, con Sneijder ispirato e Van Persie scatenato, al punto che al quarto d’ora il ct Van Marwjik decide di toglierlo e tenerselo fresco per gli ottavi. Entra Huntelaar, ma non è la stessa cosa. Al contrario, è il Camerun ad avere una nuova impennata: un paio di occasioni e poi il rigore per fallo di mano di Van der Vaart su uno dei molti calci piazzati conquistati dagli africani. Dal dischetto, Eo'o trasforma con facilità. A quel punto il ct olandese rompre gli indugi e gioca due carte talentuose con l’obiettivo di riportare indietro il baricentro degli avversari: entrano Elia e Robben. Per quest’ultimo è anche un test sulle sue condizioni fisiche. Una prova che l'ala del Bayern supera subito, andando a fare una cosa delle sue dalla quale nasce il gol del definitivo vantaggio. Fuga travolgente sulla destra, rientro verso il centro in prossimità del limite dell'area e poi il suo tipico, potente sinistro a giro: palla che colpisce il palo e che trova Huntelaar pronto sul imbalzo per un comodo tap-in a porta vuota. E' un gol che vale doppio, perché dimostra che l'Olanda può contare su un altro dei suoi fuoriclasse per lo sprint verso la finale.
CITTA' DEL CAPO, 24 giugno 2010 - Attenzione all'Olanda. Contro un Camerun tutt'altro che disposto a fare la comparsa, si impone 2-1, sfoggia bel gioco e ritrova fisicamente Robben, che potrà esserle molto utile nel seguito del suo percorso, il quale ha tutta l'aria di essere lungo. Per ora, vinto il girone a punteggio pieno, se la vedrà lunedì con la Slovacchia per gli ottavi.
A VISO APERTO — Partita subito interessante, con entrambe le squadre a cercare la conclusione anche con scambi veloci. Sono soprattutto Sneijder e Van Persie a cercare le penetrazioni in area avversaria con Kuyt semrpe a supporto, mentre sull’altro fronte il Camerun prova a sfruttare più che altro i calci piazzati dalle fasce. Gli olandesi comunque evitano di forzare e di scoprirsi, avendo due risultati a disposizione per il primo posto; e badano a tenere palla, anche se la prima occasione è proprio per Van Persie, che da ottima posizione al limite dell’area si fa bloccare a terra un tiro da Souleymanou. Si ripeterà, il portiere camerunense, ancora sul centravanti e poi su Van der Vaart su punizione, mentre in occasione di un diagonale da destra di Kuyt poco dopo la mezzora lo salva la traiettoria che va solo a sfiorare il secondo palo. Sul fronte opposto i molti cross finiscono per produrre una ghiotta occasione per Makoun, che però di testa da due passi non riesce a schiacciare. Alla fine però il gioco palla a terra premia l’Olanda. Succede al 36’, quando Van Persie sulla destra scambia con Van der Vaart, arriva in profondità in area e trova il diagonale che passa tra le gambe del portiere. La reazione camerunese è immediata e generosa, e in un paio di occasioni il portiere olandese deve uscire su Eto’o: ma gli olandesi portano in spogliatoio un vantaggio che dà sicurezza, visto anche l’incalzare del Giappone.
LA RIPRESA — Si riparte con la prevedibile sfuriata del Camerun che per l’orgoglio gioca veramente, ma è questione di pochi minuti: poi l’Olanda riprende il controllo delle operazioni, con Sneijder ispirato e Van Persie scatenato, al punto che al quarto d’ora il ct Van Marwjik decide di toglierlo e tenerselo fresco per gli ottavi. Entra Huntelaar, ma non è la stessa cosa. Al contrario, è il Camerun ad avere una nuova impennata: un paio di occasioni e poi il rigore per fallo di mano di Van der Vaart su uno dei molti calci piazzati conquistati dagli africani. Dal dischetto, Eo'o trasforma con facilità. A quel punto il ct olandese rompre gli indugi e gioca due carte talentuose con l’obiettivo di riportare indietro il baricentro degli avversari: entrano Elia e Robben. Per quest’ultimo è anche un test sulle sue condizioni fisiche. Una prova che l'ala del Bayern supera subito, andando a fare una cosa delle sue dalla quale nasce il gol del definitivo vantaggio. Fuga travolgente sulla destra, rientro verso il centro in prossimità del limite dell'area e poi il suo tipico, potente sinistro a giro: palla che colpisce il palo e che trova Huntelaar pronto sul imbalzo per un comodo tap-in a porta vuota. E' un gol che vale doppio, perché dimostra che l'Olanda può contare su un altro dei suoi fuoriclasse per lo sprint verso la finale.