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24/06/2010 - Gir. E DANIMARCA GIAPPONE 1-3/CAMERUN OLANDA 1-2

2 partecipanti

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serginho81

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m'briak
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Gli uomini di Van Marwijk passano da primi agli ottavi (lunedì contro la Slovacchia) sfoggiando un buon calcio. A segno Van Persie, Eto'o su rigore, e rete decisiva di Huntelaar dopo un palo dell'esterno del Bayern, ritrovato fisicamente

CITTA' DEL CAPO, 24 giugno 2010 - Attenzione all'Olanda. Contro un Camerun tutt'altro che disposto a fare la comparsa, si impone 2-1, sfoggia bel gioco e ritrova fisicamente Robben, che potrà esserle molto utile nel seguito del suo percorso, il quale ha tutta l'aria di essere lungo. Per ora, vinto il girone a punteggio pieno, se la vedrà lunedì con la Slovacchia per gli ottavi.

A VISO APERTO — Partita subito interessante, con entrambe le squadre a cercare la conclusione anche con scambi veloci. Sono soprattutto Sneijder e Van Persie a cercare le penetrazioni in area avversaria con Kuyt semrpe a supporto, mentre sull’altro fronte il Camerun prova a sfruttare più che altro i calci piazzati dalle fasce. Gli olandesi comunque evitano di forzare e di scoprirsi, avendo due risultati a disposizione per il primo posto; e badano a tenere palla, anche se la prima occasione è proprio per Van Persie, che da ottima posizione al limite dell’area si fa bloccare a terra un tiro da Souleymanou. Si ripeterà, il portiere camerunense, ancora sul centravanti e poi su Van der Vaart su punizione, mentre in occasione di un diagonale da destra di Kuyt poco dopo la mezzora lo salva la traiettoria che va solo a sfiorare il secondo palo. Sul fronte opposto i molti cross finiscono per produrre una ghiotta occasione per Makoun, che però di testa da due passi non riesce a schiacciare. Alla fine però il gioco palla a terra premia l’Olanda. Succede al 36’, quando Van Persie sulla destra scambia con Van der Vaart, arriva in profondità in area e trova il diagonale che passa tra le gambe del portiere. La reazione camerunese è immediata e generosa, e in un paio di occasioni il portiere olandese deve uscire su Eto’o: ma gli olandesi portano in spogliatoio un vantaggio che dà sicurezza, visto anche l’incalzare del Giappone.

LA RIPRESA — Si riparte con la prevedibile sfuriata del Camerun che per l’orgoglio gioca veramente, ma è questione di pochi minuti: poi l’Olanda riprende il controllo delle operazioni, con Sneijder ispirato e Van Persie scatenato, al punto che al quarto d’ora il ct Van Marwjik decide di toglierlo e tenerselo fresco per gli ottavi. Entra Huntelaar, ma non è la stessa cosa. Al contrario, è il Camerun ad avere una nuova impennata: un paio di occasioni e poi il rigore per fallo di mano di Van der Vaart su uno dei molti calci piazzati conquistati dagli africani. Dal dischetto, Eo'o trasforma con facilità. A quel punto il ct olandese rompre gli indugi e gioca due carte talentuose con l’obiettivo di riportare indietro il baricentro degli avversari: entrano Elia e Robben. Per quest’ultimo è anche un test sulle sue condizioni fisiche. Una prova che l'ala del Bayern supera subito, andando a fare una cosa delle sue dalla quale nasce il gol del definitivo vantaggio. Fuga travolgente sulla destra, rientro verso il centro in prossimità del limite dell'area e poi il suo tipico, potente sinistro a giro: palla che colpisce il palo e che trova Huntelaar pronto sul imbalzo per un comodo tap-in a porta vuota. E' un gol che vale doppio, perché dimostra che l'Olanda può contare su un altro dei suoi fuoriclasse per lo sprint verso la finale.

serginho81

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m'briak
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A Rustenburg, la nazionale di Okada batte 3-1 la Danimarca e la elimina dal Mondiale. Decidono due calci piazzati nel primo tempo, Tomasson accorcia le distanze prima della rete definitiva di Okazaki. Martedì gli asiatici sfideranno il Paraguay

RUSTENBURG (Sudafrica), 24 giugno 2010 - Per la seconda volta nella sua storia, il Giappone si qualifica per gli ottavi di un Mondiale. L'impresa era già riuscita nel 2002, quando la nazionale nipponica disputò il torneo in casa e vinse il girone comprendente anche Belgio, Russia e Tunisia, prima di arrendersi alla Turchia. Stavolta, però, si può parlare di capolavoro. Sì, perché in Sudafrica la squadra di Okada non ha avuto tutti i vantaggi di cui il Paese organizzatore dell'evento può godere (il supporto del pubblico e non solo quello, se ripensate alla Corea del Sud in quell'edizione del Mondiale...). E soprattutto sta giocando un calcio tatticamente perfetto, evoluto, divertente e veloce. Il Giappone elimina la Danimarca perché è più forte, punto e basta. A Rustenburg, la nazionale di Olsen non sfigura, ma viene messa alle corde da un avversario che passa il turno con pieno merito.

Avvio danese — Il Giappone impiega una decina di minuti prima di trovare i giusti movimenti in campo: lo schieramento proposto da Okada soffre inizialmente la vivacità della Danimarca sulle fasce. Sono soprattutto i terzini Jacobsen e Simon Poulsen a creare problemi, salendo, sovrapponendosi e sfornando cross per Tomasson e Bendtner. Il match, però, cambia all’improvviso: un tocco al volo di Matsui costringe Sorensen alla parata, un istante prima che Hasebe sfiori l'incrocio dei pali con un gran diagonale.

Punizioni divine — La risposta di Tomasson, un rasoterra pregevole che passa a un centimetro dal palo, è l'ultimo sussulto scandinavo prima della tempesta, che si materializza sotto forma di due calci di punizione. Il primo porta il marchio dello specialista Honda: gran destro da quasi trenta metri e pallone che sorprende un distratto Sorensen. Qui lo strano effetto dello Jabulani c'entra poco, l'errore è del portiere. Attentissimo, invece, Kawashima, che in uscita nega il pareggio a Tomasson, servito da un Christian Poulsen in versione rifinitore. Battuto al 17', Sorensen viene infilato nuovamente alla mezz'ora, ancora su calcio piazzato. Stavolta senza colpe: sul sinistro a giro di Endo il portiere dello Stoke City non può proprio arrivare.

botta e risposta finale — I giochi si riaprono un pochino a dieci minuti dalla fine, quando capitan Hasebe si macchia di un'ingenuità e spinge Agger in area. Dal dischetto, Tomasson si fa respingere il rigore da Kawashima, ma riprende il pallone e lo butta dentro, rimediando anche un infortunio che lascia di fatto in dieci gli scandinavi. La Danimarca, che aveva appena colto anche una traversa con Larsen, sembra poter almeno tentare la rimonta, ma poco prima che inizi il recupero arriva il 3-1. Honda, protagonista di una gara di altissima qualità, si inventa un dribbling in area con assist al bacio per Okazaki, che deve solo appoggiare il pallone in rete. Finisce così. E martedì il Paraguay farà bene a non sottovalutare questa squadra, in un ottavo che si annuncia molto equilibrato: un confronto di stili tutto da gustare.

Palo — Il predominio giapponese, oltre che sul piano del risultato, si manifesta nel totale controllo della partita in fase difensiva. Il pressing esasperato obbliga Olsen a togliere il lento Jorgensen (dentro J. Poulsen) prima dell'intervallo e a inserire a inizio ripresa Eriksen e Larsen. Ma la partita non cambia volto e, anzi, finirebbe del tutto se il palo non salvasse Sorensen da una paperissima su un'altra punizione di Endo.


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L'Olanda fa il pieno, avanti con un grande Giappone

Nell'ultima giornata del gruppo E, gli olandesi battono 2-1 il Camerun di Le Guen: primo posto confermato. In gol Van Persie, Samuel Eto'o su calcio di rigore e Huntelaar. Uno scatenato Giappone schianta 3-1 la Danimarca: sfiderà il Paraguay.

Senza affanno, e scaldando anche il gioiello più prezioso, cioè Robben. L'Olanda si prepara all'ottavo di finale contro la Slovacchia battendo 2-1 un generoso Camerun, già eliminato. Chi invece stupisce è il Giappone, che con due calci piazzati spezza il sogno danese: il 2-1 porta le firme di Honda e Endo con due calci piazzati, agli ottavi la sfida contro il Paraguay.

La squadra di Van Marwijk, con la sola novità Boulahrouz, al posto di Van der Wiel, gioca con grande sicurezza e con la costante praticità che ne ha caratterizzato le prime due partite. Le buone notizie sono tante: il primo posto nel girone, che significa scontro contro la Slovacchia. Van Persie si è sbloccato, con la rete dell'1-0. E ancora: il gol di Huntelaar, ma soprattutto il ritorno di Robben, decisivo con un terrificante palo proprio in occasione del gol della vittoria. Il Camerun si ferma al rigore di Samuel Eto'o: il Mondiale finisce con un misero zero nella casella punti.

L'impresa della serata è del Giappone. Gli uomini di Okada, ai quali sarebbe bastato un pareggio, battono 3-1 i danesi, sfruttando due grandi calci da fermo di Endo e Honda. Il fantasista del Cska Mosca, al suo secondo gol mondiale, è l'assoluto protagonista: suo il pregevole assist per il 3-1 di Okazaki. La Danimarca è poca cosa: fragile dietro, inconsistente in attacco: la traversa di Larsen e il gol di Tomasson (che ribatte in rete il rigore paratogli da Kawashima) non rendono meno amaro l'addio al Mondiale.

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