E' assodato che sia in atto una crisi, ormai, è inutile nascondersi dietro a subdole ipocrisie. Tuttavia, volendo guardare il bicchiere mezzo pieno, direi: meno male che è arrivata adesso e non a marzo. Una crisi che nasce da Ridanna (anzi da giungo scorso), passa attraverso Vittorio Veneto ed arriva a Bari e che mette a nudo in maniera netta, come i colori splendidi dell'autunno, tutti i suoi limiti. Chi mi legge dovrebbe conoscere il mio pensiero: lo dicevo sin dalla fine del torneo scorso quando scrivevo che limitarsi ad ottimizzare il bonus Bonucci con le conferme dei soli Almiron e Barreto le cui rese, dissi, sarebbero state tutt'altro che certe e limitate a causa dei loro eterni malanni, e non solo malanni (a differenza di quel che pensavano alcuni - e ribadisco alcuni, pochi, praticamente due o tre - loro adepti tastieristi prepotenti, faziosi, un po' alla Berlusconi, intenti più ad offendermi e a screditarmi goffamente e ignobilmente, ma soprattutto inutilmente, che a guardare in faccia la realtà, quegli stessi adepti, prigionieri di loro stessi e del loro destino virtuale e che di calcio non capiscono una autentica mazza, adepti del "tutto va bene signor padrone" intenti ad un BungaBunga di gruppo in un (ex) celebre forum locale), altro che faccia di schiaffi gli avrei voluto fare... ma lasciamo perdere, del resto parla l'evidenza), non sarebbe stato sufficiente. Occorreva registrare una difesa che appariva una autostrada verso l'infinito, insomma occorreva sostiuire degnamente Ranocchia, che pure ha giocato poco lo scorso anno, e Bonucci che, almeno a Bari, si è dimostrato un buon difensore (a Torino, gol a parte, deve ancora dimostrarlo, ma ne avrà di tempo), ed invece ecco la solita minestra riscaldata di programmazione dirigenziale senza pensare a sostituirli degnamente ma, quel che è più grave, badando solo ad ascoltare i rumor della piazza che sentivano odore di addii per Almiron e Barreto, convinti che presi quei due, il "grosso" sarebbe stato fatto. Una società sempre meno professionistica nel gestire una squadra di serie A peraltro arrivata decima lo scorso anno, mica quart'ultima, una squadra che ha divertito mezza Europa, alla ribalta su tutti i media considerato il gioco di Ventura ed invece messa su senza i sostituti giusti. Ventura ha sbagliato solo nel non alzare la voce all'epoca avallando, in qualche modo, la rosa messa a disposizione da Angelozzi con l'esigua disponibilità della società nonostante i tanti bei soldini piovuti giù dal cielo delle TV (e non solo delle TV). Si sapeva che non sarebbe stata la stessa cosa dello scorso anno, e questo era logico, ma quando sono andati via Ranocchia Bonucci e Meggiorini e sono stati rimpiazzati da Rinaldi Rossi Ghezzal che non sa nemmeno lui in che ruolo deve giocare (proprongo terzino, visto che lo ha già fatto a Siena) e Caputo, ci chiediamo, perchè Ventura non ha detto la sua, anzi, avallando le scelte? Ma non basta. Credo che alla bassa qualità venuta fuori, ci siano alcuni giocatori che stiano rendendo al minimo, proprio quelli da cui ci si aspettava il definitivo salto di qualità. E non basta che Ventura in allenamento strigli la squadra incazzandosi, no. Occorre a questo punto che anche il presidente si faccia sentire alzando la voce e pretendendo di più senza mostrarsi accondiscente, un po' come fa sempre Zamparini anche quando il suo Palermo si "permette" di pareggiare in casa o, peggio, di perdere contro la prima in classifica. Chissà cosa sarà andato a dire Zamparini negli spogliatoi, ieri, dopo la sconfitta. Immagino che la terra sicula abbia tremato sotto l'ombra del Monte Pellegrino. Da noi, invece, "tutto va bene, una sconfitta ci può stare, i giocatori hanno qualità, vederete che reagiranno", come dire: lasciamoli in pace per adesso, tutt'al più vado ad ascoltarli per capire. No, Presidente, non ci siamo mica. Già la sua campagna rafforzamenti ha lasciato molto a desiderare, adesso non vuole nemmeno alzare la voce, e allora è meglio chiudere baracca e burattini e andarsene casa. Ventura ha portato al San Nicola 60 mila persone più di una volta, mica solo col Milan e l'Inter, ha portato 12 mila baresi a Roma, perdendo, 10 mila a San Siro, dai 5 agli 8 mila altrove. Insomma questi dati, presidente, proprio non le dicono nulla? E i tifosi si meritano davvero Rinaldi, Rossi (che pure è il meno peggio) Ghezzal e Caputo che, spero lo si sia capito, non è assolutamente adeguato per la serie A? Lo scorso anno il Bari è riuscito a stupire grazie al 4-4-2 o 4-2-4 di Ventura, sconosicuto ai più, ma sprattutto perchè gli attacanti avversari, quando si avvicinavano alla linea difensiva biancorossa, sbattevano come palle da tennis sul muro della difesa barese e gli esterni alti, con le ripartenze, facevano faville lì davanti segnado gol, procurandosi rigori e vincendo partite con convinzione e divertimento. Quest'anno accade, invece, che conosciuto da tutti molto bene il modulo di Ventura, gli attaccanti avversari non trovano più alcuna difficoltà nel penetrare tra le loro maglie e, di conseguenza, segnare, magari con uno share da primi in classifica: 100% di relaizzazione, due tiri in porta, due gol. Con l'unica differenza che, stavolta, subìto il gol, è pressocchè impossibile recuperare lo svantaggio essendo, appunto, diventati prevedibili. Ecco l'unica vera grande differenza. E su questo che si dovrebbe lavorare per tentare di salvare il salvabile. Siamo al primo di novembre, infondo, mica a Pasqua, quando sarebbe stato tragico. Tempo per recuperare ce n'è anche se, onestamete, non si intravedono margini di resurrezione con quella tipologia di gioco e con il morale dei ragazzi sotto i tacchi. Anche loro, che provengono solo da momenti di gloria, forse non sono abituati ad affrontare momenti negativi e su questo, credo, che Ventura (che è soprattutto un maestro di calcio, prima che allenatore) dovrebbe e potrebbe lavorare per far capire loro che la vita non è solo fatta di applausi ma anche di fischi, come è giusto che sia. Tutto sta a capirlo e, di conseguenza, a reagire. Siamo a novembre e di tempo, in teoria, ce ne sarebbe. Io non sarei così pessimista: vivo quotidianamente (o quasi) a contatto con l'ambiente e percepisco volontà di reazione, tranne che per qualcuno che, purtroppo, si sente già arrivato. Cerchino i tifosi, invece, di andare meno dietro alle solite eresie tipiche da forum, secondo cui Guidolin sarebbe un tirapiedi per il Bari. Ma insomma, ma quando crescerete pure voi che ve ne andate dietro a queste dichiarazioni arcaiche che vanno ad irrobustire quella esigua schiera di cretini ignoranti e privi di zucca? Occorre una scossa ma non si intravede quale anche perchè, parliamoci chiaro, a gennaio non ci si potranno aspettare i "3 difensori" (perchè tanti ce ne vogliono, altro che 1), l'esterno, l'attaccante e, se possibile, un centrocampista: si, ma a che mercato siamo, all'Outlet del Brennero? Non sanno, i tifosi, che stiamo parlando del mercato-bidoni di gennaio, tutto italiano, che dovrebbero, secondo me, abolire subito? Chi volete che arrivi, Pisano? Sestu? O preferite Jadid, già bello e rotto mandato a Bari per essere rimesso a posto? O forse Vignaroli? No, perchè se pensate che il mertcato di gennaio possa risolvere i problemi del Bari, vi sbagliate di grosso. Ve lo dico per non iulludervi più di tanto. Se poi pensate che nemmeno con Perinetti si è riusciti ad azzeccarne uno a gennaio, figuriamoci con Angelozzi, con tutto il rispetto per quest'ultimo che pure ha fatto tanto. Una soluzione ci sarebbe anche se drastica: se la sentirebbe il mio amco Ventura di provare a cambiare modulo di gioco, giocando un po' come i vecchi allenatori, i Bolchi, i Sonetti, i Mazzone, i Papadopulo, per intenderci, così da risultare più concreti, almeno fino a quando si risale la classifica? Oppure, da Signore del calcio, abbandoni da subito la nave ad uno di questi perchè darla ad un altro guru di moduli ad alberi di natale, ad uova di pasqua, ad improbabili 3-4-3 che divenatno 3-3-4 all'occorrenza, non c'è spazio e tempo. Occorre un allenatore che pensi a mettere lì davanti, ad esempio, Barreto e tutto il resto della truppa, dietro altrimenti sarà B certamente. Ma che lo si faccia subito perchè la probabile sconfitta col Milan non deve essere un alibi. Perdere col Milan ci potrà stare ma perdere anche a Verona sarebbe davvero voler entrare nel tunnel del non ritorno.
ML
Ultima modifica di Massimo Longo il Lun 01 Nov 2010, 10:40 - modificato 1 volta.