E' che perdere a Roma ci stava. E ci stava pure perdere in una situazione di sostanziale equilibrio tecnico. Probabilmente il Bari avrebbe perso lo stesso con tutti in campo, non lo so, forse no. Fatto sta che perdere "solo" per 1-0, per giunta con un gol irregolare quanto vogliamo ma assolutamente difficile da fischiare sul momento (in effetti), e dopo aver subito un rigore inesistente lascia l'amaro in bocca e un retrogusto di amarezza e di mestizia.
Confesso che quando Romeo ha fischiato il rigore, peraltro inesistente, ho gufato come non mai contro Totti abbandonando per un momento la mia figura di giornalista e con essa la deontologia, mandata per un momento a farsi fottere, e ho gioito come non facevo da tempo sbraitando come un curvaiolo (l'istinto...) peraltro supportato anche da altri colleghi baresi che erano con me, dunque non sono stato l'unico e la cosa mi conforta. Del resto, mettetevi nei panni nostri: dopo tanti bocconi amari digeriti, sempre a descrivere e a prendere appunti, cavolo, una volta tanto che le cose si stavano mettendo a nostro favore, cosa avreste fatto? Peraltro con un giocatore tendenzialmente tanto antipatico quanto bravo (almeno fino a qualche anno fa) che stava per segnare il 250esimo gol della sua carriera, 200 dei quali segnati contro il Bari?
La partita giocata dal Bari non mi è dispiaciuta affatto: nel nuovo modulo adottato da Ventura, una sorta di alberello natalizio con un inedito 4-3-2-1 e con un Rinaldi che, sbavatura iniziale a parte, non ha demeritato, con quello Strambelli che si è mosso bene e che, secondo me, in una situazione d'emergenza (ma forse anche in una di tranquillità) meriterebbe qualche chances in più, non ha giocato male. Del resto Ventura era anche costretto a cambiare modulo di gioco: i giocatori erano troppo disuniti e non avrebbero potuto giocare con il "sistema" Ventura.
E' che, dite quello che volete, ma secondo me infortuni a parte, stanno venendo meno le colonne portatnti sulle quali si era fatto affidamento: Almiron, virus e fegato a parte, appare strano come fino a sabato mattina appariva arruolabile e poi, damblè, appare indisponibile per il giorno dopo, così come appare altrettanto strano ancorchè imbarazzante che quando ha giocato lo ha fatto in modo superficiale e quasi mai convincendo o, se preferite, confermandosi come lo scorso anno. Come ho scritto altrove, quel palo di San Siro che sta ancora tremando, ha sancito la parabola discendente dell'argentino;
Alvarez quest'anno appare un giocatore come tanti e dunque nulla di eccezionale: già lui è limitato a causa dei suoi piedi nel momento terminale dell'azione, poi adesso diventa anche prevedibile...
Donati che continua a giocare come un centrocampista di serie B (dopo Juve e Napoli), o se preferite, come ad un giocatore di subbuteo come spesso mi piace paragonarlo e quindi facendo pendere la bilancia dell'esperienza dalla parte opposta;
Andrea Masiello: e qui vengono le dolenti note. Da lui ci aspettavamo un torneo super, quello della consacrazione finale, quello con cui avrebbe avuto il lascia passare per altri lidi più prestigiosi (la Roma su tutte) ed invece, dopo un buon avvio sia a Ridanna che sempre con Juve e Napoli, eccolo "colpevole" della maggior parte dei gol subiti soprattutto quelli nei minuti finali. Fateci caso: c'è sempre il suo zampino. Mai che segue Toni, Juan, ed altri. E sono sempre gol e sconfitte. Purtroppo.
Le cause, forse , si conoscono, magari non si sente protetto da Bonucci e Ranocchia o dal centrocampo, ma occorre che il viareggino si impegni, si dia una mossa, non molli mai la preda fino al 100esimo e ci creda prima degli altri fino in fondo se vuole veramente andare in un'altra squadra perchè domenica, in tribuna stampa, parlando con colleghi romani, nemmeno loro (che lo "seguono" alla distanza) erano più tanto convinti che il difensore barese, a fine torneo, sarebbe passato alla corte di Ranieri a causa dei suoi ciclici errori. E questo non lo dico io, quantiunque lo avessi già visto e scritto in tempi non sospetti, ma la tv e dunque l'evidenza e la conferma arriva dai colleghi romani.
Questo lo dico alle volte qualcuno possa accusarmi di essere prevenuto verso il mio amico Andrea, che rimane comunque un giocatore fortissimo e che paga, forse, la doppia mansione di centrale ed esterno. E da qui, poi, scatenare il solito inferno mediatico nei forum dove, sicuramente, questo mio commento farà capolino anche se forse, stavolta, "privatamente". Del resto dicessero quello che vogliono. Io so di dire la verità assoluta e non saranno di certo loro a smentirlo. L'evidenza parla chiaro.
Gillet che pure, rigore parato, si mette ad indugiare troppo e non mi riferisco solo agli errori di Roma ma anche in altre partite dove, ad eccellenti parate in cui ha salvato spesso il risultato, sono coincise indecisioni paurose che mai avevamo visto fare dal gatto belga, dal nostro capitano.
Insomma, i pilastri che scricchiolano. E se scricchiolano anche loro... è inutile discutere.
A fine gara, GP Ventura, che sa del mio rapporto con i tifosi, sa che scrivo su un forum e sa anche che sono oggetto di invidia da parte dei soliti 4 ceffi frustrati e maleducati, e dunque mi stima come pochi, mi ha pregato di divulgare che "non è finita e che domenica vuole vedere i tifosi gridare e lottare, tifosi che ama davvero tanto. Lui ci crede e quantunque sia al corrente della diffidenza di tanti, chiede solo di aver coraggio e pazienza perchè da gennaio la musica cambierà". Ragazzi, son parole sue che ho registrato, dunque, fidatevi. Ma soprattuto sentivo di girare a voi questa sua preghiera.
Volete sapere come la "vedo" Bari Palermo? Vince il Bari 2-0
Stare a Roma, la sera a Trastevere, è stato bello, percorrere le strade sulle orme di Trulussa e di Gioacchino Belli è stato particolarmente emozionante, andare a cenare a Via della Scala, poi, qualcosa di unico. La Roma migliore è quella, quella che esula dalle monetine gettate nelle fontane dalle turiste e dalle passeggiater scontate a Piazza di Spagna. Roma bisogna viverla laddove è percorsa dalla romanità e non dai piedi giapponesi e turistici e estrapolare momenti unici e collegarli, come faccio io per chi ne ha voglia e passione, alle vicende biancorosse. Così come veder quella luna apparire da ogni vicolo quasi fosse li a farti l'occhiolino e a farti capire che non era ancora finita ma soprattutto che l'invidia era sconfitta insieme ai suoi soldati maledetti. E' una scena che non dimenticherò.
Forza Bari e buona settimana a tutti
ML
P.S: ieri ho intervitato Zeman. Potere ascoltarla su Tuttobari.com. Gli ho fatto qualche domanda anche sul Bari. Magari vi può interessare. E... non abbassate la guardia!
Confesso che quando Romeo ha fischiato il rigore, peraltro inesistente, ho gufato come non mai contro Totti abbandonando per un momento la mia figura di giornalista e con essa la deontologia, mandata per un momento a farsi fottere, e ho gioito come non facevo da tempo sbraitando come un curvaiolo (l'istinto...) peraltro supportato anche da altri colleghi baresi che erano con me, dunque non sono stato l'unico e la cosa mi conforta. Del resto, mettetevi nei panni nostri: dopo tanti bocconi amari digeriti, sempre a descrivere e a prendere appunti, cavolo, una volta tanto che le cose si stavano mettendo a nostro favore, cosa avreste fatto? Peraltro con un giocatore tendenzialmente tanto antipatico quanto bravo (almeno fino a qualche anno fa) che stava per segnare il 250esimo gol della sua carriera, 200 dei quali segnati contro il Bari?
La partita giocata dal Bari non mi è dispiaciuta affatto: nel nuovo modulo adottato da Ventura, una sorta di alberello natalizio con un inedito 4-3-2-1 e con un Rinaldi che, sbavatura iniziale a parte, non ha demeritato, con quello Strambelli che si è mosso bene e che, secondo me, in una situazione d'emergenza (ma forse anche in una di tranquillità) meriterebbe qualche chances in più, non ha giocato male. Del resto Ventura era anche costretto a cambiare modulo di gioco: i giocatori erano troppo disuniti e non avrebbero potuto giocare con il "sistema" Ventura.
E' che, dite quello che volete, ma secondo me infortuni a parte, stanno venendo meno le colonne portatnti sulle quali si era fatto affidamento: Almiron, virus e fegato a parte, appare strano come fino a sabato mattina appariva arruolabile e poi, damblè, appare indisponibile per il giorno dopo, così come appare altrettanto strano ancorchè imbarazzante che quando ha giocato lo ha fatto in modo superficiale e quasi mai convincendo o, se preferite, confermandosi come lo scorso anno. Come ho scritto altrove, quel palo di San Siro che sta ancora tremando, ha sancito la parabola discendente dell'argentino;
Alvarez quest'anno appare un giocatore come tanti e dunque nulla di eccezionale: già lui è limitato a causa dei suoi piedi nel momento terminale dell'azione, poi adesso diventa anche prevedibile...
Donati che continua a giocare come un centrocampista di serie B (dopo Juve e Napoli), o se preferite, come ad un giocatore di subbuteo come spesso mi piace paragonarlo e quindi facendo pendere la bilancia dell'esperienza dalla parte opposta;
Andrea Masiello: e qui vengono le dolenti note. Da lui ci aspettavamo un torneo super, quello della consacrazione finale, quello con cui avrebbe avuto il lascia passare per altri lidi più prestigiosi (la Roma su tutte) ed invece, dopo un buon avvio sia a Ridanna che sempre con Juve e Napoli, eccolo "colpevole" della maggior parte dei gol subiti soprattutto quelli nei minuti finali. Fateci caso: c'è sempre il suo zampino. Mai che segue Toni, Juan, ed altri. E sono sempre gol e sconfitte. Purtroppo.
Le cause, forse , si conoscono, magari non si sente protetto da Bonucci e Ranocchia o dal centrocampo, ma occorre che il viareggino si impegni, si dia una mossa, non molli mai la preda fino al 100esimo e ci creda prima degli altri fino in fondo se vuole veramente andare in un'altra squadra perchè domenica, in tribuna stampa, parlando con colleghi romani, nemmeno loro (che lo "seguono" alla distanza) erano più tanto convinti che il difensore barese, a fine torneo, sarebbe passato alla corte di Ranieri a causa dei suoi ciclici errori. E questo non lo dico io, quantiunque lo avessi già visto e scritto in tempi non sospetti, ma la tv e dunque l'evidenza e la conferma arriva dai colleghi romani.
Questo lo dico alle volte qualcuno possa accusarmi di essere prevenuto verso il mio amico Andrea, che rimane comunque un giocatore fortissimo e che paga, forse, la doppia mansione di centrale ed esterno. E da qui, poi, scatenare il solito inferno mediatico nei forum dove, sicuramente, questo mio commento farà capolino anche se forse, stavolta, "privatamente". Del resto dicessero quello che vogliono. Io so di dire la verità assoluta e non saranno di certo loro a smentirlo. L'evidenza parla chiaro.
Gillet che pure, rigore parato, si mette ad indugiare troppo e non mi riferisco solo agli errori di Roma ma anche in altre partite dove, ad eccellenti parate in cui ha salvato spesso il risultato, sono coincise indecisioni paurose che mai avevamo visto fare dal gatto belga, dal nostro capitano.
Insomma, i pilastri che scricchiolano. E se scricchiolano anche loro... è inutile discutere.
A fine gara, GP Ventura, che sa del mio rapporto con i tifosi, sa che scrivo su un forum e sa anche che sono oggetto di invidia da parte dei soliti 4 ceffi frustrati e maleducati, e dunque mi stima come pochi, mi ha pregato di divulgare che "non è finita e che domenica vuole vedere i tifosi gridare e lottare, tifosi che ama davvero tanto. Lui ci crede e quantunque sia al corrente della diffidenza di tanti, chiede solo di aver coraggio e pazienza perchè da gennaio la musica cambierà". Ragazzi, son parole sue che ho registrato, dunque, fidatevi. Ma soprattuto sentivo di girare a voi questa sua preghiera.
Volete sapere come la "vedo" Bari Palermo? Vince il Bari 2-0
Stare a Roma, la sera a Trastevere, è stato bello, percorrere le strade sulle orme di Trulussa e di Gioacchino Belli è stato particolarmente emozionante, andare a cenare a Via della Scala, poi, qualcosa di unico. La Roma migliore è quella, quella che esula dalle monetine gettate nelle fontane dalle turiste e dalle passeggiater scontate a Piazza di Spagna. Roma bisogna viverla laddove è percorsa dalla romanità e non dai piedi giapponesi e turistici e estrapolare momenti unici e collegarli, come faccio io per chi ne ha voglia e passione, alle vicende biancorosse. Così come veder quella luna apparire da ogni vicolo quasi fosse li a farti l'occhiolino e a farti capire che non era ancora finita ma soprattutto che l'invidia era sconfitta insieme ai suoi soldati maledetti. E' una scena che non dimenticherò.
Forza Bari e buona settimana a tutti
ML
P.S: ieri ho intervitato Zeman. Potere ascoltarla su Tuttobari.com. Gli ho fatto qualche domanda anche sul Bari. Magari vi può interessare. E... non abbassate la guardia!