So di esser letto anche altrove, soprattutto in altri siti e credo che con questo mio editoriale, molta gente si ricrederà.
La serie A non fa sconti per le squadre di bassa classifica. Se si sbaglia tutto a giugno (con l'aggravante di una salvezza raggiunta già ad aprile), non c'è mercato di riparazione che tenga. Credo sia successo, ultimamante, solo 1 volta (al Catania) che a gennaio si sia riusciti a rinforzarsi e a risalire la classifica dalle ultimissime posizioni. E, si sa, come suol dirsi, una volta è Natale.
A luglio eravamo in pochi ad essere preoccupati per la debolezza della squadra. Il successo dell'anno scorso si poggiava sul rendimento eccellente del pacchetto difensivo che non subiva goal (per quasi metà campionato siamo stati la difesa meno battuta), costringeva gli avversari ad "aprirsi" e faceva ripartire il contropiede con i lanci lunghi di Bonucci, Ranocchia e Parisi, dotati anche di piedi buoni. Andati inevitabilmente via Ranocchia, Bonucci e Stellini (che era il "capo" delle riserve di difesa, niente male anche lui), se si voleva continuare su quella squadra bisognava ricercare già da aprile i loro sostituti con analoghe caratteristiche: e pensare che c'ernao anche gli uomini giusta per reclutarli, anzi, l'uomo giusto. Ed invece abbiamo preso un paio di calciatori che non hanno affatto quelle caratteristiche, che balbettano in marcatura e che non hanno il lancio.
Il divario tra l'anno scorso e quest'anno si spiega al 80% così. La buona tenuta di Parisi (almeno fino al rigore sbagliato di qualche domenica fa) e la discreta crescita di Belmonte hanno solo limitato i danni.
La perdita alla buste di Meggiorini per una manciata di Euro sa di beffa. Era esattamente quello che serviva a noi: faceva pressing sul primo portatore di palla, rallentava l'azione avversaria, consentiva al nostro centrocampo di arretrare per far trovare piazzata la difesa; i suoi movimenti erano abbastanza goffi e prevedibili ma aveva un ottimo tiro dalla distanza tanto da mettere a segno persino 5 goal oltre a prendere 5 legni alcuni dei quali stanno ancora tremando. Attaccanti così, provenienti dalla B, non se ne trovano molti in giro e, giustamente, abbiamo pensato bene di abbandonarlo al suo destino per recuperare qualche soldino poi mal investito.
Terza gravissima sciocchezza è stata la scelta di privarsi con troppa facilità delle seconde linee (che un certo qual contributo, l'anno scorso, lo avevano dato); parlo di Allegretti, Kamatà, Devezze, Koman. Al posto loro, quest'anno, le seconde linee rispondono al nome di Caputo, D'Alessandro, Rana, Rinaldi, Galasso e Crimi: chiunque capirebbe che anche qua ci abbiamo perso.
Questo accadeva a luglio ma la maggior parte dei tifosi (dal tasso di "competenza" non superiore a quello dell' l'A.S. Bari) riteneva che ci fossimo rinforzati; la vittoria con la Juve alla prima giornata rinforzava questo bizzarro convincimento dominante ma nessuno rammenta che quella Juve - come scrissi qualche tempo fa allorquando scrissi che erano vittorie di inerzia - era ancora in costruzione, veniva da un giovedì di Coppa europea, e che lasciammo 5 volte solo davanti a Gillet un loro attaccante: in particolare il nostro giovane difensore di centro sinistra decise di regalare 5-6 palle alla bionda ala destra, il goal di Donati, per quanto bellissimo, fu il classico goal della domenica e, sul finire, Chiellini si mangiò un goal a porta vuota.
Vabbè. Le trasferte di Firenze e Genova (contro due squadre allora modestissime, soprattutto la Fiorentina) mi convinsero definitivamente che, purtroppo, avevo ragione nonostante qualcuno,anche altri siti, lo smentirà: la squadra era debolissima. All'epoca vivevamo ancora di rendita per le vittorie contro Juve e Brescia ma chi sa di calcio, sapeva che di lì a poco la quint'ultima posizione si sarebbe trasformata in ultima posizione. Cosa poi purtroppo accaduta. Complici anche gli infortuni a raffica che, dalla decima giornata in poi, hanno cominciato a colpire ripetutamente i nostri giocatori.
Col senno di poi (ma questo, onestamente, lo pensavo sin da maggio scorso), c'è pure da ritenere che l'aver investito i soldi di Bonucci su Almiron e Barreto - che, come dissi in tempi non sospetti allorquando, inevitabilmente, fui scorticato vivo mediaticamente dall'amministratore di un sito, non avrebbero giocato più di 10/15 partite all'anno - non sia stato un grande affare: ma non mi sento di attribuire anche questa responsabilità all'A.S. Bari; almeno no di certo per Almiron che, forse troppo frettolosamente, quasi in segno di affetto ed in prospettiva futura, alzò la sua maglietta intrisa di sudore contro la Fiorentina, come a voler dire "ragazzi, mi avete conquistato, siccome qui si fanno le cose in grande, voglio rimanere"; su Barreto si può discutere all'infinito: Conte, e modestamente anche io, non lo riteneva del tutto idoneo ed abile per un "intero" campionato in serie A e forse una parte di ragione l'aveva. Eppure c'è sempre qualcuno convinto che, siccome nella serie B più modesta degli ultimi 150 anni aveva maramaldeggiato e l'anno scorso aveva segnato 13 gol, sbagliandone 126 tra gol e rigori, andava fatto santo subito.
Oggi la situazione è questa. Escludo la possibilità che nel mercato riparatore possano arrivare giocatori che facciano fare il salto di qualità, costano troppo; del resto, i nomi possibili li conosciamo: scarti di altre squadre, riserve delle riserve o solte eterne promesse di 21 anni: niente di utile, insomma.
Escludo anche che possa essere utile la sostituzione dell'allenatore. Forse, se questa decisione andava presa, era da prendere dopo Fiorentina Bari, culmine negativo dell'annata. Ora non credo abbia molto senso.
Dubito (ma spero vivamente di sbagliarmi) che da Lecce e Bologna escano quei 4-6 punti indispensabili per poter ancora nutrire un briciolo di speranza.
Ho scarsa fiducia anche nella capacità della società di prendere decisioni a volo in caso di emergenza. Forse, retrocessi per retrocessi, non sarebbe sbagliato - visto che soldi freschi non si investono - cedere un paio dei nostri pezzi pregiati (Masiello, Almiron e Barreto) ad una grande e ricevere in cambio 5-6 giocatori di provata esperienza ed affidabilità da serie A. Magari chiedendo di far trattenere a Bari fino a giugno Masiello. Ma per fare questa scelta difficile, c'è bisogno di capacità, lucidità, buoni rapporti con le altre società e sangue freddo. Non mi sembrano caratteristiche dei nostri e anche Ventura mi pare sia entrato, fisiologicamente, nel pallone anche se inconsapevolmente visto che contro la sfiga non ha grosse responsabilità, quantunque, volendo essere sincero, anche lui qualcosa sulla coscenza ce l'ha, ma non credo sia il responsabile numero uno, e su questo non ci piove. Del resto, tutti gli allenatori possono sbagliare, anche Sacchi e Mourinho hanno sbagliato, dunque non puntate l'indice solo su GPV.
C'è dunque da attrezzare la squadra per il prossimo campinato di B. Penso che Gillet, Belmonte, Raggi, Rossi, Rinaldi, Galasso, Crimi, Gazzi, Pulzetti, Rivas, Alvarez e Kutuzov e forse anche Parisi e Caputo rappresentino una discreta ossatura. Allegretti, Carobbio e Kamatà rientranti dovrebbero fare al caso nostro. Dovremmo avere un paio di ragazzini in giro in prestito da qualche parte da valorizzare. A quel punto, se scegliamo bene (anche quest'anno c'è largo anticipo) 3-4 pedine, forse, per l'anno prossimo, potremmo anche sperare nei play-off. Meglio portarsi avanti col lavoro....
fatelo girare pure negli altri siti e gli altri colleghi delle varie TV private: ho mille difetti, ma sicuramente da queste mie parole ne trarranno vantaggio come lezione di vita e di stile, senza troppo zerbinare qua e la.
Arrivederci
La serie A non fa sconti per le squadre di bassa classifica. Se si sbaglia tutto a giugno (con l'aggravante di una salvezza raggiunta già ad aprile), non c'è mercato di riparazione che tenga. Credo sia successo, ultimamante, solo 1 volta (al Catania) che a gennaio si sia riusciti a rinforzarsi e a risalire la classifica dalle ultimissime posizioni. E, si sa, come suol dirsi, una volta è Natale.
A luglio eravamo in pochi ad essere preoccupati per la debolezza della squadra. Il successo dell'anno scorso si poggiava sul rendimento eccellente del pacchetto difensivo che non subiva goal (per quasi metà campionato siamo stati la difesa meno battuta), costringeva gli avversari ad "aprirsi" e faceva ripartire il contropiede con i lanci lunghi di Bonucci, Ranocchia e Parisi, dotati anche di piedi buoni. Andati inevitabilmente via Ranocchia, Bonucci e Stellini (che era il "capo" delle riserve di difesa, niente male anche lui), se si voleva continuare su quella squadra bisognava ricercare già da aprile i loro sostituti con analoghe caratteristiche: e pensare che c'ernao anche gli uomini giusta per reclutarli, anzi, l'uomo giusto. Ed invece abbiamo preso un paio di calciatori che non hanno affatto quelle caratteristiche, che balbettano in marcatura e che non hanno il lancio.
Il divario tra l'anno scorso e quest'anno si spiega al 80% così. La buona tenuta di Parisi (almeno fino al rigore sbagliato di qualche domenica fa) e la discreta crescita di Belmonte hanno solo limitato i danni.
La perdita alla buste di Meggiorini per una manciata di Euro sa di beffa. Era esattamente quello che serviva a noi: faceva pressing sul primo portatore di palla, rallentava l'azione avversaria, consentiva al nostro centrocampo di arretrare per far trovare piazzata la difesa; i suoi movimenti erano abbastanza goffi e prevedibili ma aveva un ottimo tiro dalla distanza tanto da mettere a segno persino 5 goal oltre a prendere 5 legni alcuni dei quali stanno ancora tremando. Attaccanti così, provenienti dalla B, non se ne trovano molti in giro e, giustamente, abbiamo pensato bene di abbandonarlo al suo destino per recuperare qualche soldino poi mal investito.
Terza gravissima sciocchezza è stata la scelta di privarsi con troppa facilità delle seconde linee (che un certo qual contributo, l'anno scorso, lo avevano dato); parlo di Allegretti, Kamatà, Devezze, Koman. Al posto loro, quest'anno, le seconde linee rispondono al nome di Caputo, D'Alessandro, Rana, Rinaldi, Galasso e Crimi: chiunque capirebbe che anche qua ci abbiamo perso.
Questo accadeva a luglio ma la maggior parte dei tifosi (dal tasso di "competenza" non superiore a quello dell' l'A.S. Bari) riteneva che ci fossimo rinforzati; la vittoria con la Juve alla prima giornata rinforzava questo bizzarro convincimento dominante ma nessuno rammenta che quella Juve - come scrissi qualche tempo fa allorquando scrissi che erano vittorie di inerzia - era ancora in costruzione, veniva da un giovedì di Coppa europea, e che lasciammo 5 volte solo davanti a Gillet un loro attaccante: in particolare il nostro giovane difensore di centro sinistra decise di regalare 5-6 palle alla bionda ala destra, il goal di Donati, per quanto bellissimo, fu il classico goal della domenica e, sul finire, Chiellini si mangiò un goal a porta vuota.
Vabbè. Le trasferte di Firenze e Genova (contro due squadre allora modestissime, soprattutto la Fiorentina) mi convinsero definitivamente che, purtroppo, avevo ragione nonostante qualcuno,anche altri siti, lo smentirà: la squadra era debolissima. All'epoca vivevamo ancora di rendita per le vittorie contro Juve e Brescia ma chi sa di calcio, sapeva che di lì a poco la quint'ultima posizione si sarebbe trasformata in ultima posizione. Cosa poi purtroppo accaduta. Complici anche gli infortuni a raffica che, dalla decima giornata in poi, hanno cominciato a colpire ripetutamente i nostri giocatori.
Col senno di poi (ma questo, onestamente, lo pensavo sin da maggio scorso), c'è pure da ritenere che l'aver investito i soldi di Bonucci su Almiron e Barreto - che, come dissi in tempi non sospetti allorquando, inevitabilmente, fui scorticato vivo mediaticamente dall'amministratore di un sito, non avrebbero giocato più di 10/15 partite all'anno - non sia stato un grande affare: ma non mi sento di attribuire anche questa responsabilità all'A.S. Bari; almeno no di certo per Almiron che, forse troppo frettolosamente, quasi in segno di affetto ed in prospettiva futura, alzò la sua maglietta intrisa di sudore contro la Fiorentina, come a voler dire "ragazzi, mi avete conquistato, siccome qui si fanno le cose in grande, voglio rimanere"; su Barreto si può discutere all'infinito: Conte, e modestamente anche io, non lo riteneva del tutto idoneo ed abile per un "intero" campionato in serie A e forse una parte di ragione l'aveva. Eppure c'è sempre qualcuno convinto che, siccome nella serie B più modesta degli ultimi 150 anni aveva maramaldeggiato e l'anno scorso aveva segnato 13 gol, sbagliandone 126 tra gol e rigori, andava fatto santo subito.
Oggi la situazione è questa. Escludo la possibilità che nel mercato riparatore possano arrivare giocatori che facciano fare il salto di qualità, costano troppo; del resto, i nomi possibili li conosciamo: scarti di altre squadre, riserve delle riserve o solte eterne promesse di 21 anni: niente di utile, insomma.
Escludo anche che possa essere utile la sostituzione dell'allenatore. Forse, se questa decisione andava presa, era da prendere dopo Fiorentina Bari, culmine negativo dell'annata. Ora non credo abbia molto senso.
Dubito (ma spero vivamente di sbagliarmi) che da Lecce e Bologna escano quei 4-6 punti indispensabili per poter ancora nutrire un briciolo di speranza.
Ho scarsa fiducia anche nella capacità della società di prendere decisioni a volo in caso di emergenza. Forse, retrocessi per retrocessi, non sarebbe sbagliato - visto che soldi freschi non si investono - cedere un paio dei nostri pezzi pregiati (Masiello, Almiron e Barreto) ad una grande e ricevere in cambio 5-6 giocatori di provata esperienza ed affidabilità da serie A. Magari chiedendo di far trattenere a Bari fino a giugno Masiello. Ma per fare questa scelta difficile, c'è bisogno di capacità, lucidità, buoni rapporti con le altre società e sangue freddo. Non mi sembrano caratteristiche dei nostri e anche Ventura mi pare sia entrato, fisiologicamente, nel pallone anche se inconsapevolmente visto che contro la sfiga non ha grosse responsabilità, quantunque, volendo essere sincero, anche lui qualcosa sulla coscenza ce l'ha, ma non credo sia il responsabile numero uno, e su questo non ci piove. Del resto, tutti gli allenatori possono sbagliare, anche Sacchi e Mourinho hanno sbagliato, dunque non puntate l'indice solo su GPV.
C'è dunque da attrezzare la squadra per il prossimo campinato di B. Penso che Gillet, Belmonte, Raggi, Rossi, Rinaldi, Galasso, Crimi, Gazzi, Pulzetti, Rivas, Alvarez e Kutuzov e forse anche Parisi e Caputo rappresentino una discreta ossatura. Allegretti, Carobbio e Kamatà rientranti dovrebbero fare al caso nostro. Dovremmo avere un paio di ragazzini in giro in prestito da qualche parte da valorizzare. A quel punto, se scegliamo bene (anche quest'anno c'è largo anticipo) 3-4 pedine, forse, per l'anno prossimo, potremmo anche sperare nei play-off. Meglio portarsi avanti col lavoro....
fatelo girare pure negli altri siti e gli altri colleghi delle varie TV private: ho mille difetti, ma sicuramente da queste mie parole ne trarranno vantaggio come lezione di vita e di stile, senza troppo zerbinare qua e la.
Arrivederci