Ferrari in Ungheria tra insidie e polemiche
Un anno fa una molla impazzita gli privò di affrontare la seconda parte di stagione. Una annata sottotono viste le non grandiose qualità della F60, ma una parte importante della sua carriera spentasi nel violento incidente in Ungheria. Ora il tracciato magiaro dell'Hungaroring per la 12^ prova del mondiale domenica 1 Agosto torna a riabbracciate Felipe Massa, carico e pronto a riaffrontare l'incubo del passato per dimostare che la gara Germania non è stata un'altra parentesi e certamente non si sente un numero due.
In casa Ferrari è già da parte la polemica post-sorpasso tra i due scudieri della Rossa (oltre all'accenno fatto dalla Mclaren sull'ala anteriore flessibile, giudicata regolare come la stessa usata anche sulla Red Bull), e mentre le altre squadre con un occhio attendono anche la decisione che giungerà da Parigi dopo il deferimento della Scuderia di Maranello, i tecnici modenesi guardano verso l'Ungheria come un altro step per colmare ulteriormente il gap con i rivali. A favore della Rossa c'è anche il tempo, che non ha congelato i valori mostrati in Germania, dove la doppietta ferarrista è stata schiacciante. Ma c'è da considerare un traccciato ben più tecnico e diverso rispetto a quello teutonico, ricco di insidie come non ha nascosto Fernando Alonso definendo il tracciato magiaro una pista di go-kart per monoposto di Formula 1. Ci sono tante curve in successione senza che ci siano punti dove un pilota possa riposarsi un po’ ed è fondamentale avere una macchina in grado di affrontare bene i tanti saltellamenti che caratterizzano l’asfalto e i cordoli. Dal punto di vista fisico e mentale è una gara piuttosto impegnativa ed è importante non lasciarsi prendere dalla foga e strafare perché gli errori si pagano a caro prezzo, soprattutto in qualifica.
Un qualifica che vede la Rossa prossima alla Red Bull sul piano della competitività, ma nel giro secco le rivali anglo-austriache sono ancora superiori alle altre. Il discorso cambia invece sul passo gara, dove le Ferrari sono tornate nettamente a dettar legge, sia per le grandi soluzioni adottate che hanno incrementato notevolemnte il carico arerodinamico e la deportanza, sia per l'utilizzo più regolare delle gomme, che in Ungheria saranno simili a quelle usate a Hockenheim (supersoft e le medie,). Un fattore che fa leggermente sorridere gli uomini in rosso, anche se alla Ferrari l'entusiasmo da doppietta è stato subito abbandonato dalla consapevolezza che la strada verso il titolo è ancora molto lunga e gli avversari sono sempre davanti.
A far morale comunque ci sono anche i ricordi. Alonso si aggrappa anche alla tradizione per sollevare ancora un altro trofeo sul primo gradino del podio e pareggiare il conto di vittorie con Mark Webber. L’Hungaroring è un circuito speciale per lo spagnolo. Lì, nel 2003, conquistò la prima vittoria in Formula 1 e lì ha ottenuto l’ultima pole position, l’anno scorso.
Ricordi diversi da quelli di Felipe Massa, legato quasi a doppio filo con questa terra , ma comqunue fiducioso di potre cambiare la sua storia ancora uan volta nonostante l'Hungaroring sia stato sempre avaro con il brasiliano, che non ha mai raccolto grandi risultati su questo tracciato ma spesso e volentieri è stato dovuto a delle circostanze esterne anche perché è una pista dove mi piace molto guidare. Nel 2008, ad esempio, era in testa fino a pochi chilometri dalla bandiera a scacchi quando cedette il motore della F2008. Tutto sommato, ci sono tutte le ragioni per guardare con fiducia al ritorno a Budapest.
Orgoglio rosso in Ferrari si respira un'aria positiva.
Rischio uscite - Diverso invece il clima futuro della massima serie, che lo stesso Bernie Ecllestone teme possa indebolirsi. Il numero 1 della F1 sospetta che uno o anche due scuderie possano abbandonare la massima serie entro fine anno, Lotus a parte, le stesse squadre giunte in questa stagione.
Intervistato dal Daily Telegraph, Ecclestone non ha dato grande risalto all'anticipo chiesto dalla Renault sui diritti tv, considerando di non avere dubbi sulla salute della squadra di Enstone, ma il suo più pessimismo sulla salute economiche di altre squadre è più elevato.
Le piccole realtà appena giunte in Formula Uno potrebbero presto annunciare il loro addio per evidenti difficoltà; e gli altri nomi che annunciano di voler subentrare rappresentano la soluzione ma soprattutto un tampone per questa piccola-grande emorragia che riporterebbe indietro la Formula Uno, nonostante l'obiettivo resti mantenere almeno dieci squadre. In tutto questo il grande passato dei nomi e delle imprese leggendarie sembra sempre più distante dalla realtà del Circus. Un passato chq eusi non appartiene più a questo tempo.
Un anno fa una molla impazzita gli privò di affrontare la seconda parte di stagione. Una annata sottotono viste le non grandiose qualità della F60, ma una parte importante della sua carriera spentasi nel violento incidente in Ungheria. Ora il tracciato magiaro dell'Hungaroring per la 12^ prova del mondiale domenica 1 Agosto torna a riabbracciate Felipe Massa, carico e pronto a riaffrontare l'incubo del passato per dimostare che la gara Germania non è stata un'altra parentesi e certamente non si sente un numero due.
In casa Ferrari è già da parte la polemica post-sorpasso tra i due scudieri della Rossa (oltre all'accenno fatto dalla Mclaren sull'ala anteriore flessibile, giudicata regolare come la stessa usata anche sulla Red Bull), e mentre le altre squadre con un occhio attendono anche la decisione che giungerà da Parigi dopo il deferimento della Scuderia di Maranello, i tecnici modenesi guardano verso l'Ungheria come un altro step per colmare ulteriormente il gap con i rivali. A favore della Rossa c'è anche il tempo, che non ha congelato i valori mostrati in Germania, dove la doppietta ferarrista è stata schiacciante. Ma c'è da considerare un traccciato ben più tecnico e diverso rispetto a quello teutonico, ricco di insidie come non ha nascosto Fernando Alonso definendo il tracciato magiaro una pista di go-kart per monoposto di Formula 1. Ci sono tante curve in successione senza che ci siano punti dove un pilota possa riposarsi un po’ ed è fondamentale avere una macchina in grado di affrontare bene i tanti saltellamenti che caratterizzano l’asfalto e i cordoli. Dal punto di vista fisico e mentale è una gara piuttosto impegnativa ed è importante non lasciarsi prendere dalla foga e strafare perché gli errori si pagano a caro prezzo, soprattutto in qualifica.
Un qualifica che vede la Rossa prossima alla Red Bull sul piano della competitività, ma nel giro secco le rivali anglo-austriache sono ancora superiori alle altre. Il discorso cambia invece sul passo gara, dove le Ferrari sono tornate nettamente a dettar legge, sia per le grandi soluzioni adottate che hanno incrementato notevolemnte il carico arerodinamico e la deportanza, sia per l'utilizzo più regolare delle gomme, che in Ungheria saranno simili a quelle usate a Hockenheim (supersoft e le medie,). Un fattore che fa leggermente sorridere gli uomini in rosso, anche se alla Ferrari l'entusiasmo da doppietta è stato subito abbandonato dalla consapevolezza che la strada verso il titolo è ancora molto lunga e gli avversari sono sempre davanti.
A far morale comunque ci sono anche i ricordi. Alonso si aggrappa anche alla tradizione per sollevare ancora un altro trofeo sul primo gradino del podio e pareggiare il conto di vittorie con Mark Webber. L’Hungaroring è un circuito speciale per lo spagnolo. Lì, nel 2003, conquistò la prima vittoria in Formula 1 e lì ha ottenuto l’ultima pole position, l’anno scorso.
Ricordi diversi da quelli di Felipe Massa, legato quasi a doppio filo con questa terra , ma comqunue fiducioso di potre cambiare la sua storia ancora uan volta nonostante l'Hungaroring sia stato sempre avaro con il brasiliano, che non ha mai raccolto grandi risultati su questo tracciato ma spesso e volentieri è stato dovuto a delle circostanze esterne anche perché è una pista dove mi piace molto guidare. Nel 2008, ad esempio, era in testa fino a pochi chilometri dalla bandiera a scacchi quando cedette il motore della F2008. Tutto sommato, ci sono tutte le ragioni per guardare con fiducia al ritorno a Budapest.
Orgoglio rosso in Ferrari si respira un'aria positiva.
Rischio uscite - Diverso invece il clima futuro della massima serie, che lo stesso Bernie Ecllestone teme possa indebolirsi. Il numero 1 della F1 sospetta che uno o anche due scuderie possano abbandonare la massima serie entro fine anno, Lotus a parte, le stesse squadre giunte in questa stagione.
Intervistato dal Daily Telegraph, Ecclestone non ha dato grande risalto all'anticipo chiesto dalla Renault sui diritti tv, considerando di non avere dubbi sulla salute della squadra di Enstone, ma il suo più pessimismo sulla salute economiche di altre squadre è più elevato.
Le piccole realtà appena giunte in Formula Uno potrebbero presto annunciare il loro addio per evidenti difficoltà; e gli altri nomi che annunciano di voler subentrare rappresentano la soluzione ma soprattutto un tampone per questa piccola-grande emorragia che riporterebbe indietro la Formula Uno, nonostante l'obiettivo resti mantenere almeno dieci squadre. In tutto questo il grande passato dei nomi e delle imprese leggendarie sembra sempre più distante dalla realtà del Circus. Un passato chq eusi non appartiene più a questo tempo.