La Ferrari pronta al tutto per tutto
Il tempo dei calcoli è finito, e Fernando Alonso è il primo a chiarirlo in attesa che inizi il fine settimana di Abu Dhabi. Non servono più ipotesi o tesi, ma solo una notevole e sana dose di determinazione. Quella che lo ha spinto al clamoroso sorpasso sui due rivali della Red Bull in Corea e adesso può consentirgli di riportare a Maranello il titolo piloti dopo tre stagioni.
Circuito già esaminato - Come da tradizione, Alonso ha già visionato il circuito a bordo della sua fidata ‘amica’ bicicletta. Quel mezzo che lo ha accompagnato durante l’anno tra lo sconforto e l’euforia, supportando non solo lui ma anche i suoi pensieri mentre scrutava l’asfalto nero davanti a sé e sceglieva dove attaccare, frenare, difendersi o vincere. “Ho fatto un salto al circuito dove ho incontrato la squadra e ne ho approfittato per fare un giro di pista in bicicletta – ha confidato sul blog personale presente sul portale della Scuderia -. Il nostro approccio a questa gara così importante non è cambiato: sappiamo che, se sapremo essere perfetti, allora avremo la possibilità di raggiungere il traguardo che ci eravamo prefissati all'inizio della stagione”.
Bisogno di velocità - Quella perfezione inseguita da tempo e necessaria come non mai in questa occasione. Quella perfezione che, seppur non esista, ha concesso a Maranello già due volte di battere il sabato le Red Bull, nonostante poi la vettura anglo-austriaca si sia rimessa davanti già in Giappone. “Il risultato di Interlagos ci consente di essere padroni del nostro destino – ha comunque ribadito l’asturiano -: con la vittoria o con il secondo posto non dovremo fare nessun tipo di calcolo. Possiamo farcela, anche se sappiamo che i nostri principali avversari sono molto forti: finora, a parte forse una gara, la loro è stata la macchina migliore su ogni tipo di circuito. Detto questo, non vuol dire che partiamo battuti, tutt'altro”.
F10 vs RB6 - Proprio su questo punto si concentra lo spagnolo, consapevole che non è impossibile inserirsi in mezzo alle Red Bull, ed è quello che proverà a fare nel caso la pista si dimostrasse ancora indecifrabile per la F10. La Red Bull, d’altro canto, vede con favore il fine settimana visto che il circuito di Yas Marina è un suo feudo; ma continua a ribadire la propria posizione contro qualsiasi ordine di scuderia, anche se dovesse rivelarsi controproducente sotto la bandiera a scacchi. Concetto che ha ribadito lo stesso boss Dietrich Mateschitz contro tutte le voci che propendevano per un ripensamento di questo concetto, a pochi giorni dalla gara araba. “Piuttosto che agire in quella maniera preferisco finire al secondo posto in campionato – ha detto il proprietario della scuderia austriaca -. Non voglio interferire con i piloti. Tutti hanno criticato e condannato la Ferrari per quello che ha fatto al Gran Premio di Germania. La Red Bull ha sempre agito ritenendo che fino a quando Webber e Vettel sono in corsa per il campionato debbono avere gara libera, pari chances. E sempre stato così. Lo è stato anche in Brasile. E sarà così anche nella sfida finale. Non è sicuro che Fernando Alonso sarà sempre fortunato. Ad Abu Dhabi sarà veramente eccitante”.
Spunto offensivo - Un concetto che conforta ancora di più Fernando Alonso, per nulla turbato dall’accusa indiretta di disonestà sportiva rivolta al team del Cavallino. Lo spagnolo però è guardingo e sa che, nel caso abbia la possibilità, il team della bevanda farà di tutto per assicurarsi anche il titolo piloti (quello che tutti ricordano e a cui ambiscono). Non gli sarà concessa un’altra possibilità dai due litiganti del team rivale, e la condizione basilare è inserirsi come minimo tra le vetture senza scuse o, per evitare calcoli, chiudere davanti la qualifica del sabato e tenere dietro i due tori rossi sino all’ultimo giro (ed essendo uno spagnolo dovrebbe ricordarsi come si fa a domare un toro).
Saluti - “Siamo all'ultima tappa di una stagione che, comunque vada, resterà bellissima. Vediamo di completarla nella maniera migliore – ha scritto ancora lo spagnolo -: ce la metteremo tutta, di questo statene certi!” ha concluso. Stravolta il supporto di Massa conta relativamente poco, e il brasiliano potrà almeno terminare con una certa tranquillità questa stagione per concentrarsi già sul riscatto del 2011, ma vedrà comunque di tenere fede a quanto promesso in Brasile per regalare almeno un’ultima emozione in questo palpitante campionato. Lo sono certi soprattutto quanti resteranno inchiodati al teleschermo o sulle gradinate fino all’ultima curva, sino ai coriandoli sparati in aria e ai tappi di spumante che decollano nel firmamento mentre un grido di vittoria si alza nell’aria al termine di un’altra stagione intensa. Probabilmente una delle più intense di sempre e che si continueranno a ricordare.
Il tempo dei calcoli è finito, e Fernando Alonso è il primo a chiarirlo in attesa che inizi il fine settimana di Abu Dhabi. Non servono più ipotesi o tesi, ma solo una notevole e sana dose di determinazione. Quella che lo ha spinto al clamoroso sorpasso sui due rivali della Red Bull in Corea e adesso può consentirgli di riportare a Maranello il titolo piloti dopo tre stagioni.
Circuito già esaminato - Come da tradizione, Alonso ha già visionato il circuito a bordo della sua fidata ‘amica’ bicicletta. Quel mezzo che lo ha accompagnato durante l’anno tra lo sconforto e l’euforia, supportando non solo lui ma anche i suoi pensieri mentre scrutava l’asfalto nero davanti a sé e sceglieva dove attaccare, frenare, difendersi o vincere. “Ho fatto un salto al circuito dove ho incontrato la squadra e ne ho approfittato per fare un giro di pista in bicicletta – ha confidato sul blog personale presente sul portale della Scuderia -. Il nostro approccio a questa gara così importante non è cambiato: sappiamo che, se sapremo essere perfetti, allora avremo la possibilità di raggiungere il traguardo che ci eravamo prefissati all'inizio della stagione”.
Bisogno di velocità - Quella perfezione inseguita da tempo e necessaria come non mai in questa occasione. Quella perfezione che, seppur non esista, ha concesso a Maranello già due volte di battere il sabato le Red Bull, nonostante poi la vettura anglo-austriaca si sia rimessa davanti già in Giappone. “Il risultato di Interlagos ci consente di essere padroni del nostro destino – ha comunque ribadito l’asturiano -: con la vittoria o con il secondo posto non dovremo fare nessun tipo di calcolo. Possiamo farcela, anche se sappiamo che i nostri principali avversari sono molto forti: finora, a parte forse una gara, la loro è stata la macchina migliore su ogni tipo di circuito. Detto questo, non vuol dire che partiamo battuti, tutt'altro”.
F10 vs RB6 - Proprio su questo punto si concentra lo spagnolo, consapevole che non è impossibile inserirsi in mezzo alle Red Bull, ed è quello che proverà a fare nel caso la pista si dimostrasse ancora indecifrabile per la F10. La Red Bull, d’altro canto, vede con favore il fine settimana visto che il circuito di Yas Marina è un suo feudo; ma continua a ribadire la propria posizione contro qualsiasi ordine di scuderia, anche se dovesse rivelarsi controproducente sotto la bandiera a scacchi. Concetto che ha ribadito lo stesso boss Dietrich Mateschitz contro tutte le voci che propendevano per un ripensamento di questo concetto, a pochi giorni dalla gara araba. “Piuttosto che agire in quella maniera preferisco finire al secondo posto in campionato – ha detto il proprietario della scuderia austriaca -. Non voglio interferire con i piloti. Tutti hanno criticato e condannato la Ferrari per quello che ha fatto al Gran Premio di Germania. La Red Bull ha sempre agito ritenendo che fino a quando Webber e Vettel sono in corsa per il campionato debbono avere gara libera, pari chances. E sempre stato così. Lo è stato anche in Brasile. E sarà così anche nella sfida finale. Non è sicuro che Fernando Alonso sarà sempre fortunato. Ad Abu Dhabi sarà veramente eccitante”.
Spunto offensivo - Un concetto che conforta ancora di più Fernando Alonso, per nulla turbato dall’accusa indiretta di disonestà sportiva rivolta al team del Cavallino. Lo spagnolo però è guardingo e sa che, nel caso abbia la possibilità, il team della bevanda farà di tutto per assicurarsi anche il titolo piloti (quello che tutti ricordano e a cui ambiscono). Non gli sarà concessa un’altra possibilità dai due litiganti del team rivale, e la condizione basilare è inserirsi come minimo tra le vetture senza scuse o, per evitare calcoli, chiudere davanti la qualifica del sabato e tenere dietro i due tori rossi sino all’ultimo giro (ed essendo uno spagnolo dovrebbe ricordarsi come si fa a domare un toro).
Saluti - “Siamo all'ultima tappa di una stagione che, comunque vada, resterà bellissima. Vediamo di completarla nella maniera migliore – ha scritto ancora lo spagnolo -: ce la metteremo tutta, di questo statene certi!” ha concluso. Stravolta il supporto di Massa conta relativamente poco, e il brasiliano potrà almeno terminare con una certa tranquillità questa stagione per concentrarsi già sul riscatto del 2011, ma vedrà comunque di tenere fede a quanto promesso in Brasile per regalare almeno un’ultima emozione in questo palpitante campionato. Lo sono certi soprattutto quanti resteranno inchiodati al teleschermo o sulle gradinate fino all’ultima curva, sino ai coriandoli sparati in aria e ai tappi di spumante che decollano nel firmamento mentre un grido di vittoria si alza nell’aria al termine di un’altra stagione intensa. Probabilmente una delle più intense di sempre e che si continueranno a ricordare.